Tecnica diretta di mosaico su stucco provvisorio: com’è e come funziona

L’arte del mosaico racchiude una varietà di tecniche e di materiali molto vasta che può cambiare da paese a paese, da città a città. Tutto questo dipende dalle origini storiche e culturali, dalle tradizioni, dai materiali che si riescono a reperire in ogni luogo.

I fattori possono essere molteplici ma vorrei parlare nello specifico della tecnica che si usa principalmente a Ravenna, la città dove mi sono formata e dove si respira mosaico ovunque!

La tecnica diretta su stucco provvisorio è una tecnica che consente di vedere l’intero lavoro ultimato e di poter apportare modifiche fino alla fine. Quando invece si lavora con il cemento si riesce ad avanzare un pezzetto alla volta (se ne stendiamo troppo si asciuga in fretta). Così il risultato finale si vede solo alla fine e non si possono più apportare modifiche perché il cemento si è ormai indurito. Con la tecnica su calce potrete lavorare quando avete tempo e riprendere il lavoro anche una settimana dopo.

Cercherò di spiegare tutti i passaggi necessari per la tecnica diretta su grassello di calce (o argilla).

Si stende uno strato di calce di circa un centimetro e mezzo su di una base di populit (tavoletta di paglia compressa con cemento, usata come isolante acustico), si livella la calce in modo tale che abbia la stessa altezza dappertutto. Si procede con la stampa del reticolo o spolvero (il disegno preparatorio), realizzato con inchiostro delebile. L’inchiostro a contatto con la calce bagnata rilascerà il disegno che andremo a seguire per realizzare il nostro mosaico.

E’ importante bagnare il populit e la calce alla fine di ogni giornata di lavoro e avvolgerli con un telo di plastica in modo da non fare evaporare l’acqua. La calce è un legante aereo, quindi a all’aria aperta asciuga e si secca; invece, va mantenuta morbido fino alla fine del nostro lavoro, può durare anche dei mesi se ben trattata.

Una volta terminato il mosaico si lascerà asciugare la calce per poi procedere al passaggio successivo: incollare la superficie per lo strappo.

 Si stende una garza di cotone sulla superficie del mosaico, con un pennello si distribuisce la colla organica precedentemente preparata fino a che non si sarà ricoperta tutta la superficie del mosaico. Dal momento che il nostro mosaico avrà tessere con diverse inclinazioni e altezze, bisognerà lasciare la garza non troppo tesa in modo tale che possa aderire a tutte.

Una volta asciugata la colla si può procedere al distacco, con delle spatole si solleva delicatamente il mosaico dalla sua base di appoggio finché non si distacca completamente dal supporto. Si ribalta il mosaico in modo da poter pulire il retro dagli eccessi di calce. La superficie delle tessere dev’essere completamente pulita per permettere la stesura del cemento. Si applicherà un sottile strato di cemento anche sulla base definitiva (una tavoletta di legno), dove si vuole incollare il mosaico. Facciamo aderire le due parti ed ecco che il mosaico è tornato nella posizione finale.

Bisognerà attendere che il cemento si asciughi completamente prima di rimuovere la colla organica dalle tessere. Si procede quindi con il bagnare la superficie del mosaico con acqua. Una volta rimossa la garza si strofina il mosaico con una spazzola e acqua calda affinché tutta la colla sia rimossa completamente.

A questo punto si lascia asciugare e si procede con le rifiniture (stuccatura, lucidatura delle tessere).

Per comprendere al meglio questa tecnica vi consiglio di venirla a provare!

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